Il regime forfettario è stato introdotto dal legislatore per l’anno 2015 e ha subito di volta in volta modifiche che ne hanno esteso e ridotto l’ambito di applicazione.
In via generale, il regime forfettario è un regime fiscale/contabile di estrema semplificazione che permette di gestire una piccola attività con risparmi di tempo e costi.
Chi può accedere al regime forfettario?
Al regime forfettario possono accedere le persone fisiche che svolgono attività di impresa o professionale, stabiliti nel territorio dello stato, con due requisiti principali da verificare relativi all’anno precedente:
- i ricavi o i compensi, rapportati all’anno, non devono essere superiori a 85.000 Euro;
- il totale delle spese per lavoro accessorio, lavoratori dipendenti, collaboratori, utili agli associati in partecipazione, prestazioni di lavoro dell’imprenditore o dei suoi familiari, non può essere superiore a 20.000 Euro lordi.
Chi è escluso dal regime forfettario?
In riferimento al punto precedete (limite fatturato di 85.000 Euro), la normativa dal 2023 prevede la cessazione dal regime forfettario se sono percepiti ricavi e compensi:
- tra 85.000,01 e 100.00 Euro, la fuoriuscita si verifica l’anno successivo;
- da 100.000,01 in su, la fuoriuscita è immediata nell’anno in corso.
In quest’ultimo caso, ai fini delle imposte dirette, il reddito dell’intero anno è determinato con le modalità ordinarie con applicazione di IRPEF e relative addizionali ed è dovuta l’imposta IVA a partire dalle operazioni effettuate che comportano il superamento del predetto limite.
Inoltre sono stabilite delle esclusioni che impediscono l’accesso al regime forfettario per determinati soggetti, quali:
- chi si avvale di regimi speciali ai fini dell’IVA o regimi forfettari di determinazione del reddito (tabacchi, regime del margine);
- i non residenti in Italia, tranne quelli che, residenti in un altro Stato Ue o aderente allo Spazio economico europeo che assicuri un adeguato scambio di informazioni, producono nel nostro Paese almeno il 75% del proprio reddito complessivo (“non residenti Schumacker”);
- coloro che effettuano, in via esclusiva o prevalente, cessioni di fabbricati o loro porzioni, di terreni edificabili ovvero cessioni intracomunitarie di mezzi di trasporto nuovi;
- chi partecipa a società di persone (SNC, SAS), associazioni o imprese familiari oppure detiene il controllo, diretto o indiretto, di SRL o di associazioni in partecipazione che esercitano attività economiche direttamente o indirettamente riconducibili a quelle svolte dall’esercente attività d’impresa, arti o professioni;
- chi esercita l’attività prevalentemente nei confronti di datori di lavoro (o di soggetti a essi direttamente o indirettamente riconducibili) con cui sono in essere rapporti di lavoro o lo erano nei due precedenti periodi d’imposta, fatta eccezione per coloro che iniziano un’attività dopo aver svolto il periodo di pratica obbligatoria ai fini dell’esercizio di arti o professioni;
- chi nell’anno precedente ha percepito redditi di lavoro dipendente e assimilati superiori a 30.000 Euro, a meno che il rapporto di lavoro sia cessato.
Hai bisogno del supporto di un professionista dottore commercialista?
I vantaggi del regime forfettario
Tra i vantaggi sicuramente c’è la semplificazione contabile e fiscale, nello specifico:
- emissione e contabilizzazione delle solo fatture di vendita, gli acquisti non vengono conteggiati per la determinazione del reddito, ma servono per le statistiche e la determinazione del credito d’imposta per gli acquisti di beni nuovi;
- imposte basse e fisse (5% i primi anni a determinate condizioni e poi 15%);
- compenso richiesto esente IVA con considerevoli vantaggi nel mercato dei privati;
- eliminazione di diversi adempimenti, quali:
- dichiarazione 770;
- esterometro (attenzione, nel caso di vendite verso clienti UE, è dovuto l’INTRASTAT);
- dichiarazione IRAP, ISA, società di comodo e perdite sistematiche;
- forfettizzazione dei costi, la norma garantisce che il reddito sia calcolato con una percentuale fissa sul fatturato per ogni tipo di attività (es. 78% per i professionisti, 40% per i commercianti), semplificando previsioni e conteggi;
- possibilità (a scelta del contribuente) di pagare i contributi artigiani e commercianti INPS ridotti del 35% (vantaggio non concesso a chi invece paga la gestione separata);
- minori costi di tenuta della contabilità (clicca qui – contattaci – per chiedere un preventivo);
- dal 2020 è possibile godere del credito di imposta da super-ammortamento per l’acquisto di beni nuovi.
Gli svantaggi del regime forfettario
Uno dei più grossi svantaggi è che si perdono tutte le detrazioni tipiche dei contribuenti ordinari.
Non si possono infatti detrarre le spese per i familiari a carico, le spese mediche, i costi sostenuti per le ristrutturazioni o il risparmio energetico e tutto il lunghissimo elenco delle detrazioni personali tipiche del 730.
Gli unici costi deducibili sono i contributi previdenziali obbligatori (quindi nemmeno la pensione integrativa è deducibile).
Nella determinazione del reddito l’ammontare di costi effettivamente sostenuti può essere uno svantaggio o un vantaggio.
Deducibilità a percentuale fissa
Essendo fissa la percentuale di forfetizzazione dei costi deducibili dai ricavi complessivi, il vantaggio dipende dal tipo di attività che la “partita iva” svolge, non importa se spende tutti gli incassi in spese per materiali e servizi o se non ha alcun tipo di spesa: gli è concessa una percentuale fissa.
Uno svantaggio rilevante è l’impossibilità di detrarre l’IVA dagli acquisti.
Chi opta per il regime forfettario è inoltre impossibilitato “de facto” ad avere un dipendente.
L’imprenditore/imprenditrice in regime forfettario, non essendo un “sostituto di imposta”, deve versare al personale lo stipendio lordo, senza poterlo dedurre dai costi, e poi il dipendente dovrà versare autonomamente tutte le imposte e i contributi.
Il reddito da regime forfettario contribuisce comunque al reddito complessivo della persona ai fini ISEE e delle altre prestazioni agevolate.
A chi non conviene
In generale chi:
- deve sostenere spese di ristrutturazione dell’immobile;
- ha un’attività che comporta molte spese;
- ha un’attività che non produce molti redditi;
non ha convenienza ad optare per il regime forfettario.
DURC per i forfettari
La necessità di avere il DURC non dipende dal Regime fiscale, pertanto anche chi opera con il Regime forfettario è soggetto a presentare il DURC qualora gli venga richiesto.
Per una valutazione e un preventivo di spesa, contatta il Dottore Commercialista di Studio Scudo.
3 commenti su “Regime Forfettario”
I commenti sono chiusi.